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Amare con volto

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Amare con volto

Dicevano di amare l'intera umanità
ma quando un soldato nemico
si trascinò ferito nei campi
circostanti la casa,
si ricordarono di non sopportare
l'acustica del pianto non commestibile
e denunciarono l'infiltrato
all'Accademia della Crusca.

Dicevano di amare la pace
ma quando il pane divenne oro
al mercato nero della disgrazia
sollevarono cinte murarie
intorno ai granai, abolirono
la scorta alle colombe scorrette,
impararono a chiudere un occhio
e poi tutti e due, fino a sentirsi
martiri offesi in tutto
quel bianco.

Dicevano di amare l'uomo in generale
ma temevano il volto non epurato
la lacrima impropria
il sorriso delle salamandre
apparso nella pioggia ritrosa
la solitudine di un grattacielo
dentro un gomito di neve
la nuca di un vagabondo
sul prato all'inglese
l'alito cattivo di chi bacia
ogni giorno un rospo
che non si trasforma.

Uno a uno si può amare
un volto senza astrazione,
quegli occhi, quella voce,
il tatuaggio del sonno
sugli zigomi azzurri,
l'inestirpabile oscuro
che ogni frutto preserva.

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